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venerdì 20 gennaio 2017

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : Assalti a portavalori, commando armato puntava l’oro di Bulgari. In 7 finiscono in manette

Erano pronti a scatenare l’inferno sulla strada tanto che nelle intercettazioni uno dei banditi diceva: “Vedrete un bel film in diretta”, in riferimento all’assalto a un portavalori tra Bari e Foggia, sventato dalla polizia solo pochi giorni fa. Manette per sette persone, Giancarlo Valerio D’Abramo, classe ’77, cerignolano a capo della banda, Raffaele Dassisti, classe ’90 di San Ferdinando, Francesco Mavellia, classe ’75, anche lui di San Ferdinando, Catello Lista, classe ’76 di Manfredonia, Mino Ricco, classe ’89 di San Ferdinando, Ferdinando Lovecchio, classe ’89, sempre di San Ferdinando e, infine, Lorenzo Granatiero,classe ’84, manfredoniano e unico incensurato del gruppo criminale.

Per tutti l’accusa di tentata rapina e detenzione di armi comuni e da guerra. Indagini partite dopo l’assalto a un portavalori carico di gioielli a Bollate in provincia di Milano a ottobre scorso. Un gruppo della Polizia di Stato specializzato nella lotta al fenomeno, si è subito messo sulle tracce della banda e grazie all’attività investigativa è stato scoperto un piano per ripulire un altro portavalori carico di oro all’altezza della Bat, zona Canne della Battaglia. I banditi volevano bloccare il furgone di una ditta di vigilanza partito da Bari per dirigersi verso Nord, con all’interno gioielli da esposizione della ditta Bulgari, oro 24 carati e gioielli d’epoca. Avrebbero usato due auto, kalashnikov e chiodi per forare le gomme del portavalori. Poi avrebbero tagliato la fiancata del mezzo per impossessarsi della refurtiva. Tutto studiato nei minimi dettagli. Nei giorni precedenti i banditi hanno anche pedinato alcuni furgoni e parlato tra di loro al telefono usando parole in codice. I kalashnikov erano chiamati “cinghiali”.


Secondo gli investigatori, era tutto pronto. L’assalto sarebbe avvenuto di mercoledì attorno alle 15e30. “Abbiamo evitato un reato molto grosso e che poteva avere conseguenze letali” ha detto in conferenza stampa il questore di Foggia, Piernicola Silvis. Gente spietata, insomma, pronta a far fuoco pur di raggiungere l’obiettivo. “Un gruppo esperto, ognuno con una specializzazione”, hanno spiegato gli agenti.
In un capannone nei pressi di San Ferdinando di Puglia, la polizia ha recuperato mezzi e arnesi della banda. A Manfredonia, invece, si svolgevano molte riunioni, presso un’agenzia di pratiche auto di proprietà di Catello Lista. Oro e gioielli nel mirino del commando armato viste le quotazioni alle stelle dei preziosi negli ultimi tempi.
Fonte : L'Immediato

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