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giovedì 19 febbraio 2015

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : Riti Settimana Santa. Una lettera aperta al Vescovo

A Sua Eccellenza
Mons. Giovan Battista Picchierri
T R A N I
Agli Organi di Stampa
Alla Cittadinanza di
San Ferdinando di Puglia

Eccellenza,

abbiamo deciso di scriverLe questa lettera aperta, dopo aver tentato invano di ricevere risposte alle nostre domande. Le scriviamo in rappresentanza di un nutrito numero di cittadini (anche non iscritti al nostro Comitato) della Comunità di San Ferdinando di Puglia, un piccolo paese di circa 14.500 anime, sito in quella terra meravigliosa donataci da Dio che è la Puglia e nella Diocesi da Lei guidata, che si sentono umiliati e traditi da un Pastore che invece di tutelare le ragioni di un’intera comunità si difende vantando il raggiungimento di un “equilibrio” a molti sconosciuto! Come Lei ben sa, il nostro paese, seppur di non vetusta fondazione, nella sua centenaria esistenza è stato in grado di dare vita a tradizioni di ispirazione religiosa che erano tra le più sentite,
non solo dalla popolazione residente e dei paesi limitrofi ma anche dai nostri fratelli costretti ad emigrare per motivi di lavoro che pieni di fede e devozione ritornavano al paese nativo per pregare e ringraziare Nostro Signore. La compostezza, il silenzio e la sollecitudine alla preghiera da parte dei fedeli durante tutte queste manifestazioni rappresentano il segno della profonda fede che animava tutti coloro che ne partecipavano. Dette tradizioni sono state sconvolte da un Suo Decreto del 08/03/2000 in cui dettava norme per lo svolgimento delle Feste Religiose e le Processioni della
Settimana Santa.
Abbiamo più volte tentato di farLe notare l’incongruenza di tale Decreto e nell’ultimo incontro avuto Le abbiamo evidenziato che la Nota del Consiglio Episcopale Pugliese “Le Nostre Feste”, dalla quale, a Suo dire, ha preso ispirazione il Suo Decreto del 08/03/2000 sulle “Norme per le Feste Religiose e le Processioni della Settimana Santa” non dice esattamente le cose riportate Comitato Cittadino per il Ripristino dei Riti della Settimana Santa e Tutela delle Tradizioni Popolari Sanferdinandesi e-mail: com [dot] sanferdinandese [at] libero [dot] it all’interno del Suo Decreto e le facevamo notare la diversità di trattamento tenuta non solo nei paesi limitrofi appartenenti ad altre Diocesi ma anche all’interno della nostra stessa Diocesi, ora poiché noi non siamo riusciti a comprendere le Sue risposte Le chiediamo, nel rispetto che il Pastore deve ai Suo gregge, di rispondere apertamente, per tale ragione questa lettera è aperta agli organi di stampa ed a tutti i componenti della nostra comunità cittadina, sulle reali ragioni che hanno portato alle modifiche, “solo nel nostro paese”, nei nostri tradizionali riti della Settimana Santa e di tutte le altre manifestazioni religiose del nostro paese.
In particolare le vogliamo fare queste poche domande:
1)
La Conferenza episcopale Pugliese che ha redatto la nota “Le nostre Feste” ha dato indicazioni che valgono per l’intero territorio Pugliese?
2)
Se tali indicazioni sono valide in tutto il territorio della Puglia, come mai manifestazioni identiche in altri comuni, anche della nostra Diocesi e con la Sua fattiva presenza, non hanno subito variazioni mentre nel nostro Comune sono state stravolte?
3)
Chi si oppone al ripristino delle antiche tradizioni ed è alla base del presunto “equilibrio” che Lei ci ha detto di aver raggiunto nel nostro Comune?
4)
Il raggiungimento del citato “equilibrio” si è avuto anche con il trasferimento di Pastori scomodi e non utili agli equilibrismi di taluno?
5)
È vero che la Nota della Conferenza Episcopale Pugliese al punto sub 4.5 recita che: “Non è consentito omologare alla festa patronale – con apparato esterno e richieste di offerte – tutte le altre feste parrocchiali o confraternali. Onde evitare inopportune concorrenze e comunque spreco, si fa obbligo a tutti gli altri comitati , che non sia quello patronale, di non questuare per il paese, ricordando che una sola è la festa patronale. Coloro poi che sono preposti a tale compito porteranno un segno di riconoscimento e rilasceranno regolare ricevuta di quanto è stato loro dato.”?
6)
Come mai allora Sua Eccellenza, così drastico nel chiedere il rispetto di quanto richiamato nella nota della Conferenza Episcopale Pugliese, tollera le questua durante tutte le Processioni ed in tutto il paese mentre si limita al solo ambito parrocchiale il percorso di tali Processioni?
7)
Come mai, nel nostro paese, dopo aver accusato un’intera comunità di adorare “statue di carta pesta” (Citazione di un parroco locale) si assiste ad un continuo proliferare di statue di bronzo o di marmo che vengono solennemente (anche in Sua presenza) festeggiate? Forse è il materiale che rende meno nobile il gesto?
8)
Come si deve giudicare, fermo restando la giustizia divina alla quale nessuno potrà sfuggire, chi all’interno di un luogo di culto si lascia raffigurare in una sorta di “remake” delle beatitudini?
9)
Quali sono le vere ragioni della soppressione dei nostri Riti della Settimana Santa?

Eccellenza, riteniamo che le risposte a queste domande che Le pone e si pone la stragrande maggioranza della comunità sanferdinandese siano un atto dovuto ad una comunità che, contrariamente ad altre comunità, ha sempre cercato la via del dialogo a quella di iniziative poco meritevoli di cui anche Lei, in un recente passato, è stato vittima.
Col cuore in mano Le lanciamo questo ultimo grido speranza di una intera comunità cittadina che da anni si vede fatta oggetto di capricci da parte di chi dovrebbe rappresentare guida e conforto per tutti i credenti con i quali ogni tentativo di confronto si è rivelato un continuo sbattere contro un muro di gomma.
L’arroganza, l’indifferenza e l’ostentazione del proprio potere da parte di chi dovrebbe guidare il “gregge” affidatogli stanno di fatto allontanando tanta gente dalle nostre Chiese.
Eccellenza, sappiamo benissimo che un cristiano non dovrebbe mai stancarsi ma ora noi cominciamo a risentirne ed allora non ci resta che riporre le nostre ultime speranze in un Suo autorevole intervento che possa ridonarci quelle sane abitudini di fede e quella giustizia che da molti anni è stata posta sotto tutela.
Eccellenza, rammaricati di averLa gravata di queste ulteriori problematiche, confidiamo in Lei come ultima speranza con la promessa di accompagnarLa in tutto il Suo cammino con le nostre preghiere alla Vergine SS. della Pietà ed al Sacro Cuore di Gesù (i due simboli più feriti della nostra comunità) perché custodiscano, Lei e la Sua Diocesi per la maggior Gloria di Nostro Signore nella certezza Voglia ascoltare questi Suoi umili fratelli in Cristo, con i più devoti ossequi.


Comitato Cittadino 
per il Ripristino dei Riti della Settimana Santa
e tutela delle Tradizioni Popolari Sanferdinandesi



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